Crisi d'impresa e rapporti con i fornitori: come evitare il blocco operativo

Crisi d’impresa e rapporti con i fornitori: come evitare il blocco operativo 

Crisi d’impresa: come gestire i fornitori e garantire continuità operativa grazie agli strumenti del Codice della Crisi d’Impresa.

In un contesto economico complesso, la crisi d’impresa rappresenta una fase delicata in cui uno degli aspetti più critici e immediatamente impattanti è la gestione dei rapporti con i fornitori. Questi ultimi, infatti, costituiscono la linfa vitale dell’operatività aziendale: un loro blocco, causato da ritardi o mancate scadenze nei pagamenti, può innescare una spirale negativa che porta alla paralisi produttiva e, in ultima istanza, all’insolvenza conclamata.  

Evitare questo scenario è possibile attraverso una gestione proattiva e trasparente della crisi, utilizzando gli strumenti che il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCI) mette a disposizione dell’imprenditore. 

Il Piano di Risanamento: la bussola per uscire dalla crisi 

Il primo e fondamentale passo per gestire la crisi e, di conseguenza, i rapporti con i creditori strategici come i fornitori, è la predisposizione di un solido piano di risanamento. Questo documento non è un mero esercizio formale, ma il cuore della strategia di rilancio. Secondo le indicazioni normative e ministeriali, un piano efficace deve: 

  1. Analizzare le cause della crisi: identificare con lucidità le ragioni, siano esse produttive, finanziarie o gestionali, che hanno portato allo squilibrio; 
  1. Definire interventi correttivi: dettagliare le azioni concrete che l’impresa intende intraprendere per fronteggiare gli squilibri e ripristinare la redditività; 
  1. Garantire la continuità aziendale: il fine ultimo del piano deve essere la prosecuzione dell’attività e la salvaguardia, anche parziale, dell’occupazione; 

Un piano ben strutturato, che può consistere anche in un complesso organico di operazioni strategiche volte al superamento della crisi, diventa uno strumento essenziale di comunicazione e negoziazione. Presentarsi ai fornitori non solo con la notizia di una difficoltà, ma con un progetto credibile per superarla, cambia radicalmente la dinamica del rapporto, trasformando la sfiducia in una possibile collaborazione. 

Gli strumenti giuridici per la gestione dei debiti 

Il Codice della Crisi offre strumenti specifici per regolare i rapporti con i creditori, permettendo all’impresa di “congelare” temporaneamente le pretese e riorganizzare la propria esposizione debitoria. I principali strumenti utili nella gestione dei fornitori sono il piano attestato di risanamento e gli accordi di ristrutturazione dei debiti. 

1. Il Piano Attestato di Risanamento (Art. 56 CCI) 

Questo è lo strumento più agile e flessibile, di natura prevalentemente stragiudiziale. Consente all’imprenditore in stato di crisi o di insolvenza di predisporre un piano rivolto ai creditori che appaia idoneo a consentire il risanamento. La sua efficacia si fonda su due pilastri: la credibilità del piano e la sua attestazione da parte di un professionista indipendente. 

L’articolo 56 del CCI ne definisce il contenuto minimo, che include elementi cruciali per la gestione dei fornitori: 

a) la situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell’impresa; b) le principali cause della crisi; c) le strategie d’ intervento e i tempi necessari per assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria; d) i creditori e l’ammontare dei crediti dei quali si propone la rinegoziazione e lo stato delle eventuali trattative, nonché l’elenco dei creditori estranei, con l’indicazione delle risorse destinate all’integrale soddisfacimento dei loro crediti alla data di scadenza;  

Il punto d) è di fondamentale importanza strategica. L’imprenditore può scegliere quali fornitori coinvolgere in una rinegoziazione del debito (ad esempio, proponendo uno stralcio o una dilazione) e quali, invece, mantenere “estranei” all’accordo. Questi ultimi, tipicamente i fornitori strategici la cui interruzione delle forniture causerebbe il blocco operativo, devono essere pagati integralmente e alle scadenze pattuite. Il piano deve dimostrare, con chiarezza, che esistono le risorse finanziarie per onorare tali impegni. L’attestazione di un professionista indipendente sulla veridicità dei dati e sulla fattibilità economica del piano conferisce a quest’ultimo la forza negoziale necessaria per convincere i fornitori della serietà del percorso di risanamento. 

2. Gli Accordi di Ristrutturazione dei Debiti (Art. 57 e ss. CCI) 

Qualora il piano attestato non fosse sufficiente, l’impresa può ricorrere agli accordi di ristrutturazione, uno strumento che richiede un accordo con creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti e l’omologazione da parte del Tribunale. A differenza del piano attestato, gli accordi di ristrutturazione sono considerati una “procedura concorsuale“. 

Anche in questo caso, la legge tutela i creditori che non aderiscono all’accordo, tra cui i fornitori che si desidera mantenere operativi. L’art. 57 CCI prevede infatti che a tali creditori debba essere assicurato l’integrale pagamento dei loro crediti. Sebbene sia prevista la possibilità di una moratoria fino a 120 giorni dall’omologazione per il pagamento dei creditori non aderenti, la certezza del soddisfacimento integrale rappresenta una garanzia fondamentale per la prosecuzione dei rapporti di fornitura. 

Conclusioni: Trasparenza, Pianificazione e Azione 

La chiave per evitare il blocco operativo durante una crisi d’impresa risiede in un approccio che combini trasparenza, pianificazione strategica e l’uso consapevole degli strumenti legali. L’errore più grave è quello di subire passivamente la crisi, interrompendo i pagamenti senza una strategia e una comunicazione chiare. 

Al contrario, l’imprenditore avveduto deve: 

  • Agire tempestivamente, ai primi segnali di crisi. 
  • Elaborare un piano di risanamento dettagliato e credibile, che funga da base per ogni negoziazione. 
  • Utilizzare strumenti come il piano attestato di risanamento per dialogare con i fornitori, distinguendo tra quelli con cui rinegoziare il debito e quelli strategici da pagare regolarmente per garantire la continuità. 
  • Instaurare un dialogo trasparente, dimostrando con dati e fatti la fattibilità del percorso di recupero. 

Affrontare una crisi è un percorso complesso che richiede competenze multidisciplinari. Affidarsi a consulenti legali specializzati fin dalle prime fasi è determinante per strutturare correttamente il piano di risanamento, scegliere lo strumento giuridico più adeguato e gestire efficacemente le delicate negoziazioni con i fornitori, assicurando così la sopravvivenza e il futuro rilancio dell’impresa. 

Inizia a proteggere il tuo business.

Scopri come Saceris può aiutarti a proteggere e far crescere il tuo business in un ambiente sicuro e regolamentato.

Contattaci →